Dio a modo mio. Giovani e fede in Italia

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Rita Bichi e Paola Bignardi Edizione Vita e Pensiero – Euro 18,00

“Dio a modo mio” è il titolo del volume a cura di Rita Bichi e Paola Bignardi, che raccoglie i risultati di un’indagine promossa dall’Istituto
Toniolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore su Giovani e fede in Italia. La pubblicazione rappresenta un approfondimento del più vasto “Rapporto
giovani” sostenuto da Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo, partito nel 2013 con 9mila interviste sulle aspettative dei 18-30enni e proseguito con analisi su temi specifi ci quali il lavoro, le istituzioni, la felicità. Il lavoro ha visto all’opera 23 intervistatori per 150 intervistati, tutti battezzati, presi da un capo all’altro dell’Italia, in grandi città e piccoli paesi e divisi in due categorie di età, 19-21 e 27-29 anni. Ne è venuto fuori un ritratto fatto di storie più che di numeri, ma con alcune costanti. Ci si avvicina alla religione per tradizione famigliare, il catechismo appare come un lungo elenco di comandamenti, poi la prima comunione, fatta perché si doveva fare, e il fuggi fuggi dopo la cresima. Sui 25 anni si registrano i primi
ritorni, complice un fatto doloroso o l’incontro con il prete giusto. Il Dio della maggiore età ha un volto diverso da quello del catechismo, è appunto “a modio mio”.
Più che da una religione i giovani, infatti, sono attratti da un’etica, da un sistema di valori quali l’amore, il rispetto, l’uguaglianza. Mentre la chiesa istituzione viene associata a “esteriorità”, “regole”, “clero corrotto”. Papa Francesco, con il suo linguaggio semplice, la sua vita coerente, viene apprezzato dalla totalità degli intervistati. Alla chiesa si chiede di rinnovare il linguaggio e, soprattutto, una maggiore coerenza tra il dire e il fare.